La frazione di Lucrezia sorge lungo la Via Flaminia, a cinque chilometri da Cartoceto ed è la frazione più popolosa del territorio comunale.
Il suo atto di nascita “ufficiale” può essere ascritto alla creazione di una nuova parrocchia distaccata da quella di Cartoceto, avvenuta nel 1910, in un’area che antecedentemente si limitava a case coloniche sparse nella campagna, ad un’osteria-spaccio e a pochissime case lungo la Flaminia. A livello cronologico, la prima menzione del nome Borgo Lucrezia risale ad un documento del 1824: prima di allora veniva definita “il Piano” o “la Piana“. Al bivio della strada che da Lucrezia porta a Cartoceto vi era in passato la “Figura d’Ulisse“, una edicola con l’immagine della Madonna, che la leggenda popolare crede costruita su un tempio antichissimo, distrutto nel V secolo. Dell’edicola, tuttavia, si è persa ogni traccia e non va confusa con quella attualmente esistente al margine della strada.
Interessanti sono le ipotesi sull’origine del toponimo: una lo vuole dovuto ad un forte temporale che avrebbe costretto Lucrezia Borgia e Giovanni Sforza, Signore di Pesaro, a ripararsi nel villaggio con tutta la loro corte di ritorno dalle nozze celebrate a Roma il 12 giugno 1493. Secondo alcuni invece il nome deriverebbe da qualche altra nobildonna del Rinascimento, ad esempio la famosa Lucrezia Panzi Monalda, ma anche in questo caso, non esistono prove a sostegno di quella che rimane e rimarrà una leggenda. In passato sono stati alcuni anziani del luogo ad offrire una spiegazione assai più verosimile, ossia che il nome deriverebbe da quello di una locandiera, operante vicino alla posta dei cavalli, divenuta celebre e proverbiale, forse verso la fine del Settecento o agli inizi dell’Ottocento: “andiamo a bere qualcosa dalla Lucrezia“. A parziale sostegno di questa ipotesi, sappiamo che nel 1792 in Consiglio si propose di fare un bando ed il regolamento (i capitoli) per la “privativa dell’alloggio e dar da mangiare o cucinare” spettante a Cartoceto sulla Via Flaminia.
Nel 1824 esisteva a Lucrezia una piccola cappella, con l’immagine della Madonna del Buon Consiglio. Venne ingrandita nel 1849 e poi ancora nel 1886. Una prima vera chiesa con casa parrocchiale venne costruita nel 1900. L’abitato si è sviluppato soprattutto nel secondo dopoguerra ed è, ancora oggi, interessato da una forte espansione di tipo residenziale ed industriale.
Struttura storica di un certo interesse è Villa Adanti, fatta edificare dal baritono David Squarcia tra il 1860 ed il 1875 come residenza per le vacanze. Acquisita nel 1903 dalla famiglia fanese degli Adanti fu, durante l’occupazione nazista, sede del comando tedesco che la risparmiò durante la ritirata quando quasi tutte le case della borgata furono invece rase al suolo.
Durante gli scavi per una nuova costruzione lungo la Via Flaminia nel 2009 è emerso un sepolcreto altomedievale (VI-VII secolo) con circa 40 sepolture, alcune delle quali con monili e corredi funerari.
FONTI
– P. Bellini, Cartoceto del contado di Fano,
ristampa riveduta e corretta, 1997, Roma
– G. Volpe, Cartoceto,
prima stampa, 2008, Comune di Cartoceto