Saltara

Storia
Collocata su di un colle dominante la bassa valle del Metauro, Saltara vive immersa in un territorio ricco di storia e tradizione. Le origini di Saltara vengono fatte risalire al periodo medioevale. Il primo documento attestante il toponimo è infatti una bolla papale di Giovanni VIII (872-882), dove viene citata Mansum Saltariae, appartenente alla Badia di San Paterniano di Fano.

Il paese vero e proprio iniziò a sorgere solamente dopo l’anno 1000. Numerosi documenti confermano che già nel 1139 il Monastero di Fonte Avellana possedeva la Chiesa di San Martino di Saltara (ecclesiam Sancti Martini de Exaltaria), mentre al 1176 risale un atto che definisce Saltara come castello (castrum). A partire dal 1283 Saltara fu soggetta al Comune di Fano, il quale nominò un capitano a capo del castello, considerato un importante avamposto difensivo lungo la valle metaurense. Da allora Saltara rimase legata alla città di Fano ne seguì le vicissitudini storiche, soggetta prima al dominio dei Malatesta e poi a quello dello Stato Pontificio. Divenne infine Comune nel 1861, con l’annessione al Regno d’Italia.

Luoghi di interesse
All’interno del piccolo e caratteristico centro storico rimane ben conservato il percorso della cinta muraria, la scalinata di accesso al castello (sempre visitabile) ed i mercati coperti. Nel 1449 i Malatesta concedevano all’Università di Saltara il permesso di aprire il mercato una volta alla settimana (precisamente il mercoledì). L’architettura si presenta a portico; in Italia una simile struttura si può trovare solo nel borgo di Brisighella.

Edifici sacri
Chiesa Parrocchiale di San Pietro Celestino
Antica sede della Confraternita dei Dolori, è dedicata a Pietro Murrone, monaco calabrese eletto papa col nome di Celestino V. All’interno, sul primo altare a sinistra, si può ammirare un affresco di Santa Irene e di San Sebastiano trafitto dalle frecce; il quadro è attribuito alla scuola baroccesca.

Chiesa del Soccorso o Sacramento, o Ex-Chiesa della Fonte
Piccolo edificio dedicato alla Vergine, con un’unica navata e due cappelle laterali. Non si conosce il preciso anno di edificazione, ma una lapide attesta che nel 1595 fu sottoposta ad un restauro. L’opera di maggiore interesse artistico è posta nella cappella di sinistra: l’affresco raffigura la Madonna della Misericordia e viene attribuito a Giovanni Antonio Bellinzoni, pittore pesarese che a Saltara lavorò anche sugli affreschi presenti nella Chiesa di San Francesco di Rovereto. Nella Chiesa del Soccorso è stata recentemente ricollocata, sopra l’altare, una tela raffigurante l’Ultima Cena, opera di scuola baroccesca recentemente restaurata.

Chiesa di San Francesco in Rovereto
Uno dei primi conventi francescani delle Marche, sorse sul luogo scelto da San Francesco durante una delle soste del suo apostolato. La chiesa, tipico esempio di aula tardo-gotica, contiene opere realizzate nell’arco di cinque secoli. Sul fianco laterale delle grande chiesa è ancora possibile osservare la chiesetta originaria, la cui edificazione ebbe inizio nel 1434. L’interno della chiesa risulta parzialmente ricoperto da affreschi, tra i quali vi è la preziosa opera raffigurante la Crocifissione, attribuita ad Allegretto Nuzzi e rappresentante l’affresco più antico e sicuramente più importante dal punto di vista artistico. Nell’abside è l’affresco della Crocifissione con la Vergine, San Giovanni e Santi databile intorno al 1436 e attribuito a Giovanni Antonio Bellinzoni.

-Chiesa del Gonfalone
Riaperta al pubblico nel 2014, al suo interno sono stati rinvenuti splendidi affreschi, ancora in fase di studio. Sulla facciata è stato individuato un “Giudizio Universale” di epoca cinquecentesca, una tela del Guerrieri ed un’altra attribuita alla scuola del Perugino.

-Santuario della Madonna della Villa
Edificato nel 1790. La solida facciata in mattoni è opera di Cesare Selvelli. La gradinata ed il parapetto sono di Prospero Selvelli. L’interno è a pianta ottagonale, una colonna con capitello riccamente decorato scandisce i vertici dell’ottagono. Di notevole interesse, all’interno della cantoria, un antico organo a canne recentemente ricollocato nella sua sede originaria a seguito dei lavori di restauro.

Palazzi storici
La Villa del Balì
Completamente ristrutturata la Villa del Balì ed il suo parco ospitano un grande museo interattivo della scienza con planetario ed osservatorio.
Nel Cinquecento, quando astronomia e astrologia, scienze sperimentali e alchimia erano ancora intrecciate nella nascente scienza moderna, la villa era di proprietà della nobile famiglia Negusanti di Fano che aveva fatto costruire quattro torrette oper le osservazioni della volta celeste. Dalle stelle ai sotterranei, il fascino di questo luogo si è accresciuto nel tempo: alla fine del Seicento i conti Marcolini, divenuti proprietari della villa, fecero costruire una cripta a doppia croce di Santo Stefano, dove si svolgevano iniziazioni per ordini cavallereschi.
Il nome Balì, con il quale i locali chiamavano la villa e che oggi caratterizza il museo, deriva proprio dal grado di Gran Priore Balì ottenuto da uno dei proprietari della villa. L’edificio ci appare, oggi, nel suo aspetto settecentesco.
Un curioso particolare: la Villa del Balì compare chiaramente tra gli edifici che l’artista Romolo Liverani ritrasse sullo sfondo del paesaggio messo a decorazione del sipario posto al Teatro del Trionfo di Cartoceto.

Il Museo del Balì
Primo ed unico centro scientifico della Regione Marche, ospita una mostra permanentyer con 35 postazioni che permettono al visitatore di scoprire nuovi metodi per osservare il mondo e per divertirsi con la scienza.

Per informazioni
-Pro Loco di Saltara
Via Matteotti, 1
61030 Saltara (PU)
Tel.: +39 339-8687143
Email: prolocosaltara@libero.it
Sito: www.prolocosaltara.com

-Museo del Balì
Via San Martino, 2
61030 Saltara (PU)
Tel: +39 0721-892390
Fax: +39 0721-896611
Sito: www.museodelbali.it