Si trova nell’omonima via, dentro il centro storico di Cartoceto. La via venne intitolata al Marcolini nel 1891; prima era Via del Teatro.
Patrizi fanesi abitanti a lungo nella Villa del Balì a Saltara, i Marcolini si trasferirono a Cartoceto intorno al 1850; il palazzo fu la residenza del conte fanese Camillo Marcolini, priore comunale di Cartoceto fino al 1859. Il palazzo ha subito vari cambiamenti nel corso del primo Novecento, quando fu ceduto alla famiglia Bezziccheri. A questa fase risalgono infatti il prolungamento della scala principale, il riutilizzo del sottotetto a scopo abitativo e la realizzazione di alcune soffittature in camorcanna.
Negli anni ’60 il palazzo fu poi adibito ad albergo con il conseguente trasferimento delle cucine e dei locali di servizio e la trasformazione degli spazi interni per ricavare diverse camere da letto con servizi indipendenti. Con chiusura dell’albergo avvenuta all’inizio degli anni ’70, lo stabile passò di proprietà al comune che lo utilizzò per alcuni periodi come ambulatorio, come ufficio anagrafe e come sede di varie associazioni culturali. Dal punto di vista architettonico, il palazzo presenta un piano terra con ingresso da Via Marcolini, dal quale si dipartono due piani superiori e due piani parzialmente seminterrati, con accesso anche dalla retrostante Via delle Mura. La strruttura, particolarmente complessa ed estesa, ingloba anche i resti di un torrione angolare dell’antica cinta muraria che funge da terrazza panoramica.
Al piano terra il palazzo conteneva un salone di rappresentanza e varie altre stanze di uso domestico; di particolare interesse un soffitto decorato a tempera e una controsoffittatura a cassettoni con modanature a stucco. Altre stanze particolarmente interessanti dal punto dfi vista decorativo sono pure al primo piano (una è detta la Sala Rossa), mentre nel sottotetto c’erano camere riservate alla servitù o adibite a magazzini. I due piani seminterrati invece ospitavano probabilmente la cucina e fungevano da ripostigli per la conservazione dei prodotti provenienti dalle vaste proprietà della famiglia (locali per l’olio, cantine, legnaie).
I lavori di restauro hanno curato il recupero di tutti gli ambienti da destinare alla nuova sede del Comune, costituendo così, con il vicino Palazzo del Popolo, recuperato anni fa, un vero e proprio polo amministrativo trainante il recupero funzionale e abitativo dell’antico castello.
Qui ora si trovano gli uffici rappresentativi del sindaco e della giunta, l’ufficio anagrafe, gli archivi, la sedde della polizia municipale, vari locali di servizio e di collegamento anche con l’attigua biblioteca comunale.